Sull’onda dei grandi eventi universali ospitati a Milano e Roma, nel 2015 il Bel Paese è tornato al centro del mappamondo turistico mondiale. Gli stranieri lo scelgono per il suo lifestyle e gli italiani lo riscoprono

Tra Expo e Giubileo, l’Italia sta vivendo un biennio da primatista mondiale dei grandi eventi. Una congiuntura favorevole sul piano dell’incoming che dalla scorsa primavera sta attirando nel nostro Paese milioni di visitatori, valorizzando la capacità di fare accoglienza della nostra rete di tour operator. «Il 2015 è stato senz’altro un anno positivo per il turismo italiano - osserva Andrea Tozzi, direttore dell’Istituto Piepoli - anche grazie al successo dell’Esposizione milanese che ha mostrato al mondo un’Italia efficiente, moderna e capace di coniugare cultura e intrattenimento».
Come se la sta cavando il nostro sistema turistico sul versante della ricettività, quali punti di forza sta mettendo in mostra e dove invece emergono limiti?
«Oltre alle straordinarie ricchezze paesaggistiche e artistico-culturali, i punti di forza della “meta Italia” sono la nostra grande ospitalità, la qualità del cibo e la ricchezza culinaria, e in generale la capacità di far percepire a chi è in vacanza da noi che qui si vive bene e sappiamo goderci la vita. I limiti sono le carenze nei trasporti, la difficoltà a “fare sistema” e ad agire in modo coordinato, e l’incapacità di valorizzare fino in fondo il grande patrimonio naturale e culturale di cui disponiamo».
Analizzando la dinamica di pernottamenti, ristorazione e arrivi, quali nuovi format turistici vedono crescere il loro apprezzamento e qual è l’incidenza dei visitatori stranieri sul loro trend?
«Il tour delle principali città d’arte italiane - visita a monumenti, shopping, musei, divertimento e buona cucina - rimane il must della visita in Italia per i turisti stranieri, e per la verità anche italiani. In forte crescita risultano le tipologie di vacanza considerate di nicchia (ma che riguardano target e interessi specifici sempre più consistenti), come ad esempio i tour enogastronomici, le vacanze legate ad attività sportive e il turismo religioso, col costante aumento dei visitatori nei numerosi luoghi di culto diffusi in tutto il Paese».
Se dovesse indicare la vacanza del momento?
«Il format turistico emergente è la vacanza esperienziale, con una ricerca soprattutto da parte dei turisti stranieri, di una vacanza sempre più legata al territorio, sia in termini di luogo di pernottamento che del contesto sociale in cui si trascorrerà la vacanza. Di conseguenza, si assiste a un boom delle strutture ricettive non tradizionali come B&B, case vacanze o Airbnb, sempre più scelte dai turisti che cercano un soggiorno di questo tipo».
I freschi episodi di terrorismo raffreddano senz’altro il desiderio di affrontare un viaggio. Quali tracce hanno lasciato sul sentimento dei consumatori e quali mete ne risultano al momento più penalizzate?
«Purtroppo il 2015, anno di forte ripresa per il turismo italiano sia in termini di incoming dall’estero che di propensione degli italiani a viaggiare, è stato funestato da un susseguirsi di attentati terroristici in varie parti del mondo che hanno in qualche modo smorzato gli entusiasmi e impedito un 2015 ancora migliore. Secondo i nostri dati, negli ultimi mesi la paura di viaggiare all’estero ha raggiunto, sia in Italia che all’estero, punte del 35-40 per cento, con un dato medio assestato a fine anno al 25 per cento. In Italia, la meta che ne ha risentito di più è certamente Roma, vista come la città maggiormente a rischio attentato nei prossimi mesi».
Sull’onda dei grandi eventi appunto, le aspettative di incoming in Italia per le festività natalizie erano improntate all’ottimismo. Che livello di flussi si erano preventivati e in che misura sono stati rispettati?
«Le previsioni per le festività natalizie di quest’anno erano cautamente positive. I primi risultati di incoming sembrano essere molto incoraggianti. Se si esclude il dato nettamente negativo per quanto riguarda Roma, col Giubileo della Misericordia che anche a causa dei timori legati al terrorismo sta attirando meno viaggiatori rispetto al previsto, i dati registrati nel corso delle vacanze di Natale e Capodanno sembrano chiudere in bellezza un ottimo 2015, con un incremento rispetto allo scorso anno dei flussi di stranieri verso l’Italia e con un numero maggiore di italiani che scelgono di fare una vacanza nel proprio Paese».
I numeri dicono che stanno aumentando i turisti cosiddetti high spender. Da quali Paesi provengono? Da quali pacchetti di offerta sono attirati in particolare?
«Anche presso questo target resiste fortissimo l’appeal delle città d’arte, così come la voglia di fare shopping nel Paese della moda e di riposarsi sulle nostre splendide coste. Forti le differenze in base ai Paesi di provenienza: gli statunitensi prediligono trascorrere le vacanze estive in tour fra le bellezze italiane, i russi amano fare shopping a Milano e Roma ma anche soggiornare nelle nostre località di mare e i giapponesi invece maggiormente propensi a visitare il Belpaese nei primi mesi dell’anno».
Da quali pacchetti di offerta sono attirati in particolare?
«Anche presso questo target resiste fortissimo l’appeal delle città d’arte, così come la voglia di fare shopping nel Paese della moda e di riposarsi sulle nostre splendide coste. Forti le differenze in base ai Paesi di provenienza: gli statunitensi prediligono trascorrere le vacanze estive in tour fra le bellezze italiane, i russi amano fare shopping a Milano e Roma ma anche soggiornare nelle nostre località di mare e i giapponesi invece maggiormente propensi a visitare il Belpaese nei primi mesi dell’anno».
• di GIACOMO GOVONI